Quante volte si sente parlare di riorganizzare e rinnovare i musei ai tempi moderni. Purtroppo solitamente per mancanza di fondi è quasi impossibile che le strutture, soprattutto quelle piccole, si tengano al passo. L’ unica soluzione è quella di fare rete per creare un sistema unitario.
Molto spesso si nota una scollamento importante tra le persone e i musei che punteggiano il nostro territorio nazionale. Nel report del 2019 dell'INSTAT relativo ai musei si evince come:
gran parte dei musei non ha un personale qualificato. Ci si appoggia ampiamente all’opera dei volontari.
meno della metà degli istituti italiani ha l’ingresso a pagamento.
il 42,3% dei musei non ha alcuna entrata derivante dalla vendita dei biglietti.
i primi 20 musei e istituti similari hanno attratto oltre un terzo dei visitatori.
La pandemia non ha fatto altro che accentuare problematiche già evidenti.
L’ultimo report ISTAT del 2022 delinea un quadro complesso in cui:
Il 12% dei musei ha un organico composto interamente da personale che opera in maniera volontaria e gratuita.
Si è registrato un brusco stop nella crescita dei visitatori a causa della pandemia, si deve quindi cercare di riavvicinare le persone alle strutture museali/aree archeologiche.
Nelle sole 10 città sotto riportatenell’ordine arriva il 44,8% dei visitatori. Roma, Firenze, Venezia, Milano, Siena, Torino, Pisa, Napoli, Trieste e Ravenna
Oltre a questi dati non proprio consolanti si deve notare come le indicazioni riguardanti la tipologia di visitatori sia assolutamente assente.
Sono giovani o meno, abbienti o meno, che tipo di livello culturale hanno?
Come in ogni altra strategia di marketing si deve conoscere la persona a cui si mira per farle utilizzare il proprio servizio, ma questo non avviene per le istituzioni culturali.
Per avere qualche informazione aggiornata riguardo al sistema della Regione e a come si potrebbero impostare progetti di sviluppo si rimanda a MuSST2 – Patrimonio culturale e Progetti di sviluppo locale
Le azioni per cercare di migliorare la presenza dei musei sul territorio non sono sempre complesse ma devono essere parte di un programma strutturato, che alterni ad un’analisi costante dei visitatori le strategie per migliorare e adattare i servizi offerti attraendo pubblici diversificati (Best Practice nella gestione dei piccoli musei in FVG).
Qualsiasi siano le sue competenze ogni cittadino ha il diritto di fruire dei musei e di divertirsi imparando qualcosa di nuovo. Perché come dice la definizione dell’ICOM (international council of museums)
“Il museo è un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società, e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che effettua ricerche sulle testimonianze materiali ed immateriali dell’uomo e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, e le comunica e specificatamente le espone per scopi di studio, istruzione e diletto.“
Analisi dello status quo (n. di visitatori, tipologia, periodi di afflusso)
Elaborazione degli obiettivi di chi gestisce la struttura (quantificabili)
Progettazione delle possibili strategie operative
Scelta e messa in opera delle azioni
Valutazione e monitoraggio dei risultati